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Corrado Cagli
I percorsi del mito. Opere 1927 - 1976,
29 marzo - 31 agosto 1999
Catalogo Charta
Sin dal suo esordio, giovanissimo, sulla scena artistica italiana, Corrado Cagli (Ancona, 1910-Roa, - 1976) assume il mito come problema cruciale della identità moderna. Una pittura caratterizzata da una figurazione inquieta, memore della metafisica di De Chirco e attenta ai valori tonali della Scuola romana, in un'atmosfera magicamente sospesa che vuole ritrovare una condizione primordiale capace di esprimere il nuovo tempo presente. Dopo l'esilio in seguito alle leggi razziali e alla esperienza americana all'indomani della guerra, l'opera di Cagli a partire dagli anni Quaranta si caratterizza invece in una continua sperimentazione di linguaggi e tecniche che svolsero un ruolo fondamentale nel determinare alcune svolte dell'arte italiana degli anni Cinquanta. Un'attività sempre rinnovata, multiforme e poliedrica che ha pochissimi paralleli nell'arte italiana ed europea. Dai "Tarocchi" alle "Impronte", dalle "Metamorfosi" alle "Carte", Cagli esplora infatti un universo di temi e simboli dove convivono, senza contraddirsi, l'astratto e il figurativo, l'eredità delle Avanguardie storiche e la memoria della tradizione rinascimentale e barocca: rivelando il filo rosso che unisce gli emblemi totemici dell'Africa e dell'Oceania al mondo greco, i repertori popolari alle antichissime civiltà mediterranee.